Ogni anno, in Italia, avvengono oltre 645.000 infortuni sul lavoro, quasi 2.500 per ogni giorno lavorativo. Di questi, oltre mille sono mortali, più di 5 al giorno. Grazie al sempre maggior impegno per la tutela della sicurezza e della salute e alle misure di prevenzione attuate nelle aziende l’andamento negli anni mostra un costante calo. Ma non per questo possiamo permetterci di far calare l’attenzione!
Se osserviamo le statistiche [1] degli infortuni troviamo una conferma alla premessa che abbiamo fatto: una macchina o un’attrezzatura sono sicure solo se utilizzate correttamente. Infatti, le prime cause di infortunio sono classificate come “da perdita di controllo” e “da movimenti incoordinati, gesti intempestivi”.Seguono poi le cadute. Come i dati ci confermano, anche nell’utilizzo di macchine o attrezzature e necessario sempre mantenere “il controllo” di quello che si sta facendo o evitare “movimenti” che possono essere causa di infortuni.
Vi siete anche mai chiesti quando avvengono gli infortuni? Si potrebbe rispondere quando siamo stanchi o affaticati. Invece le statistiche ci dicono che nell’industria, la quota maggiore di infortuni mortali, circa il 30%, avviene durante le prime ore del mattino tra le 9 e le 11, quando, alla ripresa del lavoro, l’attenzione e la concentrazione alle usuali attività possono non essere ancora al massimo delle loro possibilità. Ipotesi confermata che dai dati sul giorno della settimana in cui si registra il maggior numero di infortuni: il lunedì, con quasi il 20% del totale. Anche in questo caso, la causa può essere una insufficiente attenzione alla ripresa dell’attività dopo il fine settimana.
Se osserviamo più nel dettaglio i dati degli infortuni vediamo come le lesioni più comuni sono le contusioni, le lussazioni, le ferite e le fratture. Poco frequenti invece le lesioni da altre cause, come le ustioni, o le ferite con conseguenze più gravi, come le amputazioni. Se poi si analizza la fonte dell’infortunio, al primo posto vi sono i materiali utilizzati, i veicoli, gli utensili, i dispositivi di convogliamento e le macchine o le attrezzature (da valutare però sempre in riferimento alle cause che abbiamo visto prima: “da perdita di controllo” e “da movimenti”).
Le parti del corpo più colpite sono principalmente le mani, seguite solo a distanza dalla testa e dalle braccia.
Ma non ci sono solo gli infortuni: sono oltre 59.000 le denunce annuali di malattie professionali. E questo dato, purtroppo, non mostra gli stessi segnali di rallentamento degli infortuni. Le più diffuse sono le malattie muscolo-scheletriche, tra cui le tendiniti e i disturbi della colonna vertebrale. Malattie che prevalgono ora, rispetto agli anni passati, alla diminuzione dell’udito (ipoacusia), che rimane comunque la singola malattia più diffusa.
Infortuni e malattie sono quindi ancora presenti nelle industrie. Per combatterli sono innanzitutto necessarie macchine e attrezzature di lavoro che rispettino i requisiti di sicurezza, ma senza dimenticare attenti comportamenti preventivi, che come abbiamo visto dai dati, possono influire efficacemente su molte tipologie di infortuni e malattie.
[1] Dati Inail 2018