Abbiamo accennato alle conseguenze che la confusione può causare in caso di un’evacuazione. Per questo motivo bisogna innanzitutto mantenere la calma, il panico è un nemico in più! Ma per ragionare con razionalità senza farsi prendere dall’agitazione, è necessario sapere preventivamente ciò che bisogna fare. Non bisogna quindi mai improvvisare ma seguire sempre ed esclusivamente le procedure aziendali contenute nel “Piano di emergenza”, procedure che sono state pensate proprio per permetterci di comportarci nel modo più sicuro!
La preparazione del piano di emergenza è un compito del datore di lavoro previsto dalla legge [1], cosi come la designazione di un numero adeguato di addetti, sufficientemente addestrati e preparati, in grado di gestire efficacemente qualsiasi emergenza, dal primo soccorso allalotta antincendio fino all’evacuazione. Saranno questi addetti che vi guideranno nelle emergenze e provvederanno a darvi assistenza.
Gli elementi più evidenti del piano di emergenza sono le planimetrie (mappe) dei luoghi di lavoro, affisse in modo visibile in tutte le aree degli stabilimenti, in cui sono indicate le vie di fuga da utilizzare in caso di evacuazione verso i luoghi sicuri interni o esterni. Sono inoltre riportate le posizioni di tutte le attrezzature antincendio e di primo soccorso e le principali indicazioni di comportamento, comprese le modalità per la comunicazione di unallarme. Infatti, la prima è più importante azione da fare in caso di una qualsiasi emergenza è sempre l’immediata comunicazione dell’allarme: solo in questo modo è possibile non perdere tempo prezioso per l’intervento degli addetti delle squadre di emergenza. Bisogna fare molta attenzione a non sottostimare il pericolo: nella nostra indecisione sul da farsi il tempo passa inesorabile e l’emergenza può intanto degenerare: un malore può peggiorare o un principio di incendio può estendersi rapidamente.
Anche per dare l’allarme seguite esclusivamente le vostre procedure indicate nel piano di emergenza. Sarà il centro di gestione dell’emergenza che a sua volta avvertirà le squadre di intervento o, se necessario, i soccorsi esterni, come i Vigili del Fuoco o il Soccorso sanitario nazionale. Nella comunicazione parlate lentamente indicando il innanzitutto luogo e poi il tipo di emergenza. Ricordate: solo con una comunicazione chiara e comprensibile potete permettere un intervento efficace dei soccorsi!
Se invece sentite il segnale di allarme/emergenzasignifica che è necessario interrompere ogni attività e procedere all’evacuazione dello stabilimento (vedremo nel dettaglio questa procedura nel fascicolo dedicato all’emergenza).
Per rendere realmente efficiente la gestione dell’emergenza sono però necessari una formazione preventiva e, almeno una volta l’anno, delle esercitazioni con allarmi simulati e prove di evacuazione. In questo modo è possibile memorizzare le procedure di emergenza e di allarme e rendere familiari i percorsi di fuga. E non dimenticatevi di ospiti e persone che non conoscono le procedure aziendali: fornitegli sempre tutte le indicazioni necessarie appena entrano nello stabilimento, in modo particolare se hanno degli impedimenti al movimento o altre limitazioni che potrebbero rendergli difficoltosa la percezione del pericolo o l’evacuazione.
Un’ultima avvertenza: se dovete lavorare da soli o in luoghi isolati, prevedete in anticipo come gestire un’eventuale l’emergenza, ad esempio comunicando ad un collega le vostre attività isolate.
[1] Articolo 18, comma 1, lettera a) e t), Decreto Legislativo n. 81 del 2008