Anche le vibrazioni trasmesse al corpo intero devono essere misurate. Si utilizzano particolari sensori, ad esempio dei sensori da posizionare sui sedili di guida per valutare le vibrazioni dei mezzi di trasporto.
Il livello di esposizione alle vibrazioni può anche essere stimato senza misurazioni quando sono disponibili appropriate informazioni sulla probabile entità delle vibrazioni emesse dalle attrezzature in riferimento alle specifiche condizioni in cui sono utilizzate.
Queste informazioni possono essere ottenute presso le banche dati dell'ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro) o delle regioni ma anche dalle informazioni fornite dai costruttori delle attrezzature [1]. Bisogna però fare attenzione anche alla somma di più esposizioni a fonti diverse di vibrazioni.
Se ad esempio uno stesso lavoratore utilizza nell’arco della giornata più strumenti o attrezzature vibranti, l’esposizione va calcolata sommando tutte queste esposizioni. Ad esempio si devono sommare le vibrazioni emesse dai mezzi di trasporto e quelle emesse da macchine o attrezzature vibranti. Singolarmente, queste esposizioni possono essere poco importanti, ma sommate insieme potrebbero invece diventare un rischio.
Innanzitutto si elimina o si riduce al minimo il rischio all’origine [2], ad esempio sostituendo alcune lavorazioni manuali svolte con utensili vibranti con altre che sono svolte da macchinari, eliminando quindi il contatto tra le vibrazioni e l’operatore. Oppure si sostituiscono i macchinari e le attrezzature pericolosi con altri che producono il minor livello possibile di vibrazioni o ancora utilizzando attrezzature che, pur producendo vibrazioni, sono dotate di sistemi per evitarne la trasmissione all’utilizzatore, ad esempio utensili con impugnature ammortizzate.
Se nonostante l’utilizzo di attrezzature più sicure, l’intensità delle vibrazioni non si abbassa sotto il “valore limite” di legge [3] è necessario ridurre o migliorare l’utilizzo delle apparecchiature [4]. Ad esempio riducendo l’orario di lavoro per quella particolare attrezzatura, diminuendoquindi il tempo di esposizione dei lavoratori. Questa riduzione può essere ottenuta in vari modi e non deve essere semplicemente una riduzione del numero totale di ore ma deve prevedere un'organizzazioneappropriatadegli orari di lavoro con adeguati periodi di riposo. Infatti, come abbiamo visto in precedenza, gli effetti che le vibrazioni causano all’organismo sono dovuti principalmente all’esposizione continua: ecco perché un’interruzione dell’esposizione può permettere di compensare e ridurre gli effetti (ad esempio permettere il ripristino della circolazione del sangue nelle mani).
Per diminuire il rischio si possono anche utilizzare nuovi metodi di lavoro che richiedono una minore esposizione o diminuiscano l’effetto delle vibrazioni. Ad esempio modificando l’ordine delle lavorazioni di una procedura di assemblaggio o utilizzando delle punte per trapano più efficienti potrebbe essere ridotta l’emissione di vibrazioni.
Oppure si possono anche utilizzare dei sistemi che consentano di ridurre al minimo la forza da applicare all’utensile o all’attrezzatura, evitando che le vibrazioni si trasferiscano alla mano. O ancora si possono prevedere attrezzature che limitano gli effetti delle vibrazioni sul corpo, come ad esempio utensili dotati di impugnature riscaldate o prevedere l’utilizzo di indumenti per la protezione dal freddo e dall'umidità (abbiamo visto come il freddo amplifichi gli effetti delle vibrazioni sulla circolazione del sangue).
Bisogna anche tenere conto che le vibrazioni si trasmettono alla mano e al braccio attraverso il contatto fisico con lo strumento, ma in alcuni casi sono trasmesse impugnando il pezzo che si sta lavorando (ad esempio quando sia necessario battere con un martello un pezzo metallico). Devono quindi essere valutate anche queste situazioni.
Anche le vibrazioni trasmesse al corpo intero possono essere attenuate, ad esempio utilizzando dei sedili ammortizzati per gli automezzi o dei sistemi di ammortizzamento per i macchinari che limitino la diffusione delle vibrazioni al pavimento o alla struttura evitando quindi che si propaghi anche agli utilizzatori.
Tutte queste misure di prevenzione sono però inefficaci se non sono perfettamente conosciute da tutti i lavoratori esposti al rischio: è perciò necessaria un’adeguata informazione e formazione sull'uso corretto e sicuro delle attrezzature di lavoro, in modo da ridurre al minimo gli effetti dell’esposizione alle vibrazioni.
Le misure di prevenzione e protezione per ridurre al minimo il rischio vibrazioni molto spesso non possono basarsi solo sulla diminuzione del rischio alla fonte, quindi sulle macchine o attrezzature: molto spesso, infatti, questo non è possibile.
Una prevenzione efficace del rischio deve quindi essere il risultato di una azione di tutte le figure coinvolte, da chi decide l’acquisto delle macchine e delle attrezzature al servizio di prevenzione e protezione fino a tutti i lavoratori, quindi tutti noi!
Infatti, proprio perché le vibrazioni sono un pericolo “invisibile” e che difficilmente siamo in grado di valutare con esattezza, è necessario rispettare le indicazioni di prevenzione che ci sono fornite [5] senza interpretazioni personali. Ad esempio, l’utilizzo di alcuni tipi di guanti non previsti per l’uso con le smerigliatrici può causare un aumento delle vibrazioni trasmesse alla mano dell’utilizzatore. Cosi come l’effetto dell’utilizzo di utensili o attrezzature poco rumorose senza protezioni per l’udito può sommarsi all’effetto delle vibrazioni causando problemi che il solo rumore non avrebbe potuto provocare.
Ricordiamoci anche il rispetto dei tempi di esposizione alle vibrazioni e dei tempi di riposo o di lavoro alternativo previsti: infatti, 2 ore di seguito di lavoro esposti alle vibrazioni possono avere effetti più intensi di un’ora più un’ora con una pausa in mezzo. Inoltre, nel caso di macchinari che trasmettono le vibrazioni a tutto il corpo e per le quali non è stato possibile ridurre il livello di emissione, regolari interruzioni dell’esposizione sono l’unica forma di prevenzione del rischio.
Per tutto questo è fondamentale la formazione: ci permette di conoscere il rischio in tutti i suoi aspetti, anche quelli meno evidenti, fornendoci le competenze utili per comportarci in sicurezza.
Le attrezzature di lavoro devono emettere il minor livello possibile di vibrazioni. Bisogna però imparare a scegliere gli utensili più adatti al lavoro da fare [6]. Ad esempio, un trapano o un avvitatore pneumatico di piccole dimensioni emette sicuramente meno vibrazioni di uno più potente e quindi può sembrare la scelta migliore. Ma se l’attrezzo che scegliete è troppo debole per il lavoro che dovete fare sarete costretti a utilizzarlo per più tempo. Oppure dovrete spingere con più forza e quindi le vibrazioni si trasmetteranno al vostro corpo con maggiore intensità.
Scegliere l’attrezzatura che produce meno vibrazioni non è quindi sempre corretto: se scegliete invece un attrezzo adeguato al lavoro da compiere, né troppo debole né troppo potente, eviterete di aumentare gli effetti delle vibrazioni sul vostro corpo. L’attrezzatura deve permettere di compiere il lavoro nel minore tempo possibile e con la minor esposizione alle vibrazioni. È perciò fondamentale utilizzare solo attrezzature e utensili adatti al tipo di lavorazione da svolgere e utilizzarli sempre nel modo corretto.
Infatti anche l’uso sbagliato di un utensile o di un’attrezzatura può esporvi maggiormente alle vibrazioni costringendovi a uno sforzo inutile. Ad esempio, una lama non adatta al materiale da tagliare o una punta non adeguata può causare un aumento delle vibrazioni nell’utensile e quindi anche alle vostre mani…
Non sottovalutate il rischio di un lavoro con un attrezzo sbagliato: se avete dei dubbi fermatevi e chiedete aiuto. Infatti, anche per sapere quale macchina o attrezzatura debba essere utilizzata per un determinato lavoro e qual è il modo migliore di usarla in sicurezza è necessaria una specifica formazione e il rispetto delleistruzioni previste dal fabbricante o dal Servizio di prevenzione e protezione. Non è perciò possibile usare un’attrezzatura senza prima conoscerne i rischi e le modalità più sicure di utilizzo.
Quindi ricordate, solo l’attrezzo giusto e utilizzato correttamente permette di svolgere il lavoro in un tempo minore, con maggior efficacia e con minor rischi: per ogni lavoro c’è sempre un’attrezzatura più adatta!
Ma oltre alla scelta dell’attrezzo giusto, per ridurre l’esposizione alle vibrazioni è anche molto importante la correttaimpugnatura degli utensili: ad esempio evitate posizioni che vi obbligano a piegare il polso. Oppure frequenti movimenti degli arti e del gomito o una continua flessione della schiena.
È anche è necessario evitare di stringere con forza le impugnature: una presa con una forza ridotta permette lo stesso l’utilizzo dell’utensile ma riduce le vibrazioni che sono trasmesse al corpo. Evitate quindi una forza di avanzamento eccessiva lasciando che sia l'utensile a fare il lavoro, non le vostre mani.
Curare la manutenzione delle macchine e degli utensili è un altro strumento fondamentale per ridurre le vibrazioni [7].
Per ridurre il rischio alla fonte, infatti, oltre a scegliere una macchina o un’attrezzatura che emetta il minimo possibile di vibrazioni, è anche necessario garantire che queste caratteristiche di sicurezza siano mantenute nel tempo. Sono quindi necessari adeguati programmi di manutenzione periodica.
Ma attenzione: uno strumento non perfettamente efficiente deve essere usato per tempi più lunghi, e quindi con un’esposizione maggiore alle vibrazioni. Prima di utilizzare qualsiasi strumento è perciò necessario verificarne l’efficienza e la sicurezza controllandone l’integrità.
Tutti noi, anche se non siamo dei manutentori, possiamo contribuire a mantenere le ottimali condizioni di lavoro: ad esempio segnalando anomalie o attrezzature danneggiate e sostituendo tempestivamente e secondo le scadenze previste punte, lame o altri attrezzi quando consumati o danneggiati.
Ricordate: mantenere le attrezzature sempre efficienti al 100% permette di svolgere il lavoro in un tempo minore, con maggior efficacia e con minor rischi (anche per chi verrà dopo di te).
Un’ulteriore possibilità per ridurre l’esposizione delle vibrazioni è l’utilizzo di specifici guanti di protezione individuale. Ma attenzione non tutti i guanti sono uguali: i normali guanti da lavoro non proteggono dalle vibrazioni: sono quindi necessari dei guanti specifici “antivibrazioni”.
Ricordate però, che i guanti antivibrazioni ottengono il maggior effetto di riduzione con gli attrezzi a funzionamento rotante, quali le levigatrici o le smerigliatrici. Con altri attrezzi che agiscono per percussione, come ad esempio i martelli demolitori, gli avvitatori o gli scalpellatori pneumatici, l’effetto di riduzione è molto inferiore, in alcuni casi quasi insignificante.
L’utilizzo dei guanti antivibrazioninon permette quindi di eliminare completamente il rischio: per ridurre l’esposizione il lavoro deve essere eseguito solo seguendo le procedure più sicure e i guanti devono essere utilizzati insieme con attrezzi dotati di dispositivi antivibrazione e solo quando specificatamente previsti da procedure o istruzioni. Senza dimenticare che questi guanti riescono ad assorbire le vibrazioni solo se sono perfettamente integri, addirittura un guanto danneggiato o rovinato può anche causare un aumento degli effetti delle vibrazioni. Per questo sono necessari adeguati programmi di manutenzione di questi DPI e la segnalazione di eventuali difetti o danneggiamenti dei guanti.
E non cercate di inventare soluzioni personali, ad esempio delle imbottiture “artigianali” sulle impugnature: possono rendere inefficaci i dispositivi di ammortizzazione.
Anche la guida di automezzi, carrelli elevatori o mezzi e attrezzature da impiegare stando seduti o in piedi possono esporre il guidatore alle vibrazioni [8]. Innanzitutto, per evitare posizioni di guida affaticanti e ridurre gli effetti sul corpo delle vibrazioni è fondamentale la regolazione del sedile di guida per adattarlo alla vostra corporatura: controllate che il sedile sia tarato in relazione al vostro peso, in questo modo permettete al sedile di assorbire al meglio le vibrazioni [9]. È anche necessario regolare la posizione del sedile e l’inclinazione dello schienale: se siete in grado di arrivare ai pedali e a tutti i comandi senza sforzo significa che siete nella posizione migliore. Infine, dove è presente, allacciate la cintura di sicurezza: oltre proteggervi, vi obbliga a rimanere seduti nella posizione più comoda, efficiente e sicura.
E non utilizzate mai strumenti non previsti dal costruttore o dalle istruzioni d’uso, ad esempio dei cuscini per regolare l’altezza del sedile: possono rendere inefficaci il funzionamento delle sospensioni e quindi ridurre l’attenuazione delle vibrazioni.
Oltre a regolare il posto di guida, per ridurre l’intensità delle vibrazioni è necessario guidare in modo attento evitando sollecitazioni inutili: limitate sempre la velocità, in particolare quando ci sono dislivelli o altre irregolarità della pavimentazione.Attenzione anche alle manovre di carico e scarico: fate le operazioni senza bruschi movimenti: in questo modo eviterete contraccolpi e vibrazioni inutili. In particolare sulle rampe mobili di carico: avanzate sempre lentamente e con molta attenzione.
E ricordate che pneumatici danneggiati, consumati o gonfiati con una pressione non prevista dalle istruzioni trasmettono con maggior intensità le irregolarità del terreno.
Un continuo periodo alla guida di automezzi con una lunga esposizione alle vibrazioni o alle sollecitazioni dovute alle lavorazioni, può causare anche contratture della muscolatura dorsale e rendere più sensibile la colonna vertebrale. Per questo devono essere previste regolari interruzioni dell’esposizione alle vibrazioni anche nelle attività lavorative a bordo di automezzi.
Attenzione anche alla discesa da automezzi con la cabina distante da terra dopo una prolungata esposizione alle vibrazioni: prima di scendere, per evitare traumi o lesioni alla colonna vertebrale è necessario distendere i muscoli della schiena e delle gambe per riattivare la circolazione del sangue e tonificare la muscolatura. Ma soprattutto non saltate mai giù dalla postazione di guida per evitare pericolosi contraccolpi alla schiena! Scendete lentamente e con attenzione utilizzando i gradini in dotazione. Fate inoltre attenzione a evitare sforzi eccessivi con la schiena subito dopo un lungo periodo di guida: ad esempio non sollevate dei carichi pesanti.
Se dovete lavorare all’aperto in condizioni di freddo e umidità, tenete presente che potete diminuire l’effetto di riduzione della circolazione del sangue causato dalle vibrazioni indossando guanti e indumenti termici.
Concludiamo questa panoramica del rischio vibrazioni con un riepilogo dei possibili effetti sul nostro corpo e delle principali indicazioni di prevenzione e protezione.
I rischi delle vibrazioni non sono legati al danno immediato, solitamente quasi sempre assente, ma alla somma di svariate esposizioni nel tempo. Le vibrazioni trasmesse alle mani e alle braccia possono causare tre tipi di danni: problemi alla circolazione del sangue, disturbi al sistema nervoso e lesioni alle articolazioni, alle ossa e ai tendini degli arti superiori. Le vibrazioni trasmesse al corpo intero comportano rischi di mal di schiena e disturbi alla parte bassa della colonna vertebrale. Alcuni di questi disturbi possono anche essere causati anche dalla somma di esposizioni a diversi rischi, come il rumore o l’esposizione a vernici o solventi.
Il pallore di una o più dita o formicolii che si presentano ripetuti nel tempo, sono l’effetto della ridotta circolazione del sangue causato dalle vibrazioni. La riduzione di sensibilità delle dita può essere un sintomo dei disturbi causati dalle vibrazioni al sistema nervoso. È quindi necessario tenere sotto controllo la vostra salute: a questo provvede la sorveglianza sanitaria aziendale effettuata proprio dal vostro medico competente.
I disturbi causati dalle vibrazioni meccaniche possono però essere prevenuti efficacemente se si applicano in anticipo alcune misure di prevenzione e protezione, cominciando innanzitutto dalla riduzione del rischio alla fonte con macchine e attrezzature che emettano il minor livello possibile di vibrazioni. Quando questo non è sufficiente è necessario prevedere procedure per ridurre o migliorare l’utilizzo delle apparecchiature diminuendo il tempo di esposizione dei lavoratori con un'organizzazioneappropriatadegli orari di lavoro. Nei casi previsti, è anche necessario utilizzare in modo corretto i DPI antivibrazioni, ma ricordando che, a differenza di altri rischi, contro le vibrazioni non esistono dispositivi di protezione individuale completamente efficaci. Il tempo e l’intensità di esposizione alle vibrazioni costituiscono perciò gli elementi fondamentali di prevenzione.
La prevenzione efficace del rischio vibrazioni meccaniche è quindi la somma di un insieme di attività: è quindi importante essere consapevoli dei rischi a cui si può essere esposti, conoscere e mettere in pratica i comportamenti di prevenzione più efficaci. La formazione, e in particolare l’addestramento, sono quindi indispensabili per essere in grado di compiere il nostro lavoro in piena sicurezza.
Se non sottovaluterete mai i rischi del vostro lavoro la vostra salute vi ringrazierà!
[1] Articolo 202, Decreto legislativo n. 81/2008 [2] Articolo 182, Decreto legislativo n. 81/2008 [3] Articolo 201, Decreto legislativo n. 81/2008 [4] Articolo 203, Decreto legislativo n. 81/2008 [5] Articolo 184, Decreto legislativo n. 81/2008 [6] Articolo 203, Decreto legislativo n. 81/2008 [7] Articolo 203, Decreto legislativo n. 81/2008 [8] Articolo 200, Decreto legislativo n. 81/2008 [9] Articolo 203, Decreto legislativo n. 81/2008